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Il Coraggio Di Parlare Con Una Donna: Super Human Hero Parte 2

 

 

Guarda pure il video e poi leggi il resto dell’articolo per iniziare a trovare il coraggio di parlare con una donna.

Il cucchiaio non esiste, l’ansia d’approccio non esiste.

In una scena di uno dei miei film preferiti – Matrix – avviene questo dialogo tra il protagonista, considerato “l’eletto”, ossia quella persona (dotata di poteri oltre ogni immaginazione) che salverà il mondo da un’invasione imminente, e un bambino (dotato anch’esso di poteri paranormali) intento a piegare con la forza della mente un cucchiaio.

Questa scena è l’esempio eclatante da cui ho tratto ispirazione per iniziare a spiegarti come si fa a trovare il coraggio di parlare con una donna.

Faceva più o meno così:

Bambino: “Non cercare di piegare il cucchiaio: è impossibile. Cerca invece di fare l’unica cosa saggia: giungere alla verità.”

Neo: “Quale verità?”

Bambino: “Che il cucchiaio non esiste.”

Neo: “Il cucchiaio non esiste?”

Bambino: “Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!”

Questa similitudine, anche se apparentemente scollegata, la trovo invece molto azzeccata per introdurti la malattia immaginaria che fa più “vittime” della peste bubbonica: l’ansia d’approccio.

Questo del film (in una situazione diversa) altro non è che il pensiero di Cartesio: filosofo francese che adoro. Secondo Cartesio, l’uomo è in un sonno eterno indotto da un Genio superiore e maligno. L’intera realtà delle cose (e io aggiungo degli avvenimenti) esiste solo in quanto filtrata dalla tua persona.

In pratica: “Se non ci fosse il soggetto pensante non ci sarebbe nemmeno l’oggetto pensato!”

Per questo il bambino dice che è Neo a piegarsi e non il cucchiaio!

L’ansia esiste grazie a te! Sei tu che la crei e le dai fiducia, alimentandola ogni volta che ti tiri indietro quando una situazione è scomoda.

Crei paradossalmente da una formica un dinosauro t-rex e ogni volta che ti volti e scappi invece di andare a parlare con una HB, fai crescere questo mostro, gli dai potere, fino a quando arriverai ad un punto dove sarà talmente grande e feroce da lasciarti apatico e impossibilitato a compiere anche il più semplice degli approcci.

L’uomo coraggioso non è quello che non ha paura e timore, ma è quello che affronta questa paura e questo timore. Per cui, se non hai il coraggio di parlare con una donna, devi iniziare ad affrontare questo tipo di situazione.

Sei un essere umano che vive di emozioni: è normale che tu sia teso e non ti senta ok. Ci sta! Ma se ci pensi in ogni cosa è così!

HAI UNA SITUAZIONE SENTIMENTALE PARTICOLARE CHE TI STA DANDO FILO DA TORCERE E NON SAI COME RISOLVERE?

Se da domani tu iniziassi un corso di paracadutismo (visto che ne sei appassionatissimo) avrai paura e timore, magari ti cagherai letteralmente sotto: ma è normale! Perché?

Perché è una cosa che non hai mai fatto: non sei abituato!

Come mai i domatori di leoni del circo non se la fanno sotto quando devono fare un numero all’interno di una gabbia con uno o più leoni? Perché sono invincibili? Immortali? Cyborg?

No!

Sono semplicemente abituati (magari sin da bambini) a vivere la quotidianità con questi animali.

Si sono desensibilizzati!

Tu lo sai dove trovare il coraggio di parlare con una donna?
Tu lo sai dove trovare il coraggio di parlare con una donna?

La prima volta che li videro può essere che si misero a piangere e per i successivi 1, 2, 3, 4, 5, 10 mesi magari ebbero una paura immensa solo a incrociare i loro sguardi. Questo però non bastò a fermarli.

Continuarono, continuarono, continuarono fino a quando si abituarono e man mano che l’ansia calava (come è giusto che sia poiché non è più una cosa nuova!), cresceva la loro fiducia in se stessi.

Io personalmente avevo una paura terribile di guidare, infatti mi batteva il cuore a 2.000 battiti al secondo ogni volta che entravo in macchina per fare le mie guide a scuola guida.

Presi la patente e i primi mesi furono molto duri:

–        batticuore perenne;

–        paura che mi si spegnesse l’auto;

–        paura di fare strade che non conoscevo;

–        mi tenevo lontano dalle autostrade.

e via dicendo.

Ma la macchina mi serviva e quindi dovevo per forza usarla. Cominciai a guidare a Milano (terra dura per i neopatentati dove tutti vanno di corsa e la viabilità risulta tutt’altro che semplice).

Passò 1 mese, poi 2 mesi, 3, 6… E già dopo poco meno di un anno passò quasi tutto.

Perché? Perché ho accettato di avere timore e di non essere ok! Ne ho semplicemente preso atto!

Ma non mi sono fermato: ho proseguito, ho mantenuto la calma e accettato il fatto che la macchina poteva spegnersi, ho accettato serenamente la situazione senza scappare… E alla fine trasformandosi in quotidianità, ora è più strano prendere un bus che mettermi in macchina (e prima vivevo sui bus).

Come Sviluppare il Coraggio Di Parlare Con Una Donna

“Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire e non c’era più nessuno.” M.L. King

Allo stesso modo puoi sviluppare il coraggio di parlare con una donna, cioè facendolo e rifacendolo. L’ansia è un modo effimero che il cervello usa per dirti: “Non hai mai fatto questa cosa, quindi potrebbe non andare.”

Non perché è fuori dalla tua portata ma perché semplicemente non l’hai mai fatto! Ti sta tutelando!

Accettala! Non remarci contro ma prosegui: non voglio che tu conquisti Megan Fox bensì che ti alleni ad agire.

Allenandoti ad agire (facendo anche scene mute), piano piano questa cosa “strana” entrerà a far parte delle tue corde e si affievolirà.

Ogni qualvolta che inizierai qualcosa di nuovo – che sia approcciare ragazze, un corso di pittura, fare del volontariato con innocui anziani – sarai teso.

“Agisci, pensa e comportati come se lo facessi da sempre” (anche scimmiottando, non importa).

Vedrai già dopo le prime volte un netto miglioramento.

Non stare a pensarci troppo, perché il protrarre qualcosa serve solo ad accrescere quest’ansia.

  • Agisci immediatamente.
  • Non porti grossi obbiettivi: il tuo obbiettivo è gestire le tue emozioni e non fermarti.
  • Stai diventando più forte.

Tutti sbagliano amico! Sai chi non sbaglia? Chi non prova mai.

Il vero fallimento non è sbagliare ma non affrontare una situazione a cui non sei abituato.

Io nella mia vita ho tutta l’intenzione di diventare un attore professionista o almeno morire nel tentativo di diventarci. Pensi che non abbia timore e o batticuore ogni volta che faccio un evento?

O un provino? Ogni volta che sono davanti ad una macchina da presa? Pensi che i più grandi attori non siano tesi prima di uno spettacolo? O un cantante prima di un concerto?

Lo sono eccome. Ma impari a gestire le tue emozioni, ti abitui ad accettare il fatto che hai ansia e timore, ma credi in ciò che fai e alla fine la spunterai.

Utilizzi quest’ansia come propulsore, come carburante aggiuntivo che ti da ancora più coraggio agli occhi della tigre…

E se fallisci?

Tutti falliscono amico mio.

Se fallisci hai esperienza e l’esperienza che accumuli farà di te una persona migliore nell’immediato futuro.

Così diventerai l’uomo che ha il coraggio di parlare con una donna, quello che si butta e non aspetta che siano le donne ad andare da lui. Mi potrai dire: “Steve ma fa male! Ne soffro! Ci rimango male! Non sono ok!” e altre mille paranoie…

Ripensa innanzitutto a non porti troppe aspettative (come spiegato nella parte 1).

Ti piace pensare in maniera ingenua che tutte le persone di successo che ti circondano (a prescindere dal campo) siano fortunate, abbiano talento, ci siano nate: cazzate!

Forse l’1% di quelle persone sono nate con un talento cristallino, mentre le altre si sono rimboccate le maniche!

Hanno preso scarpate sui denti! Non si sono arrese ai primi no!

Molti leggono libri come “The Game” oppure “L’Arte Della Seduzione” e motivatissimi si lanciano in questo mondo, salvo abbandonarlo dopo i primi rifiuti.

Perché pensano che dietro a tutto ciò che vedono o leggono non ci sia:

–        Sudore;

–        Allenamento;

–        Sacrifici;

–        Allenamento;

–        Perseveranza.

Se fosse facile tutti sarebbero:

–        seduttori famosi;

–        astronauti;

–        attori professionisti;

–        pittori;

–        noti imprenditori.

Perché ad esempio sono qui a scrivere queste nozioni e a darti consigli?

Perché ho fallito, o meglio, moltissime volte non ho ottenuto il risultato che volevo.

Ma divento sempre più bravo ogni volta che agisco anche ottenendo un risultato diverso, perché sono sicuro di una cosa e cioè: “Non mi fermerò mai davanti a niente.”

Il coraggio nell’agire è esattamente come un muscolo: se fai sempre le stesse ripetizioni, con gli stessi pesi e gli stessi esercizi non otterrai grossi risultati.

Come fai a far crescere un muscolo? Stressandolo! Mettendo pesi sul bilanciere (apparentemente) più pesanti di ciò che potresti alzare. Solo così il muscolo potrà crescere e diventare più forte.

É la stessa identica cosa.

Se ti alleni nella quotidianità a fare cose (apparentemente) fuori dalla tua portata e dalla zona di comfort, comincerai a far lavorare il muscolo del coraggio; più stressi questo muscolo, più quest’ultimo diventerà forte e più sarai capace di fare cose che qualche tempo prima ti saresti solo sognato (a prescindere dal risultato).

Una volta, tempo fa, conobbi in un pub il classico ragazzo alpha, quel tipo di ragazzo che quando apriva bocca tutti pendevano dalle sue labbra, quello che si alza e senza battere ciglio inizia a parlare con due sconosciute al bancone come se le conoscesse da una vita.

Andai li (desideroso di carpirne i segreti) e gli chiesi come facesse, la sua risposta fu:

“Faccio ciò che mi mette in difficoltà, perché so che è la strada giusta”.

Spero che anche tu ora sia in grado di trovare il coraggio di parlare con una donna.

“Non ho fallito. Ho solamente scoperto 10.000 strade che non funzionano.” cit. Thomas Edison

 

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Data di pubblicazione: 

16/05/2015

Steve Maister

Steve è un ex istruttore ai nostri corsi di seduzione dal vivo ma siamo comunque lieti di ricevere i tuoi commenti ai suoi articoli.

Un Commento

  1. Niente da dire, a parte che questo è il miglior articolo sulla seduzione che abbia mai letto. In questi due anni mi sono avvicinato molto, per curiosità ma anche per rimettermi in gioco dopo una grande batosta, a questo modo di pensare la vita, e mi ritrovo molto nelle tue parole Steve. Non possiamo farci inibire dal nostro cervello, dobbiamo vincere la paura e desensibilizzarci, perché alla fine tutto questo nasce come GIOCO, anche se a molti ha cambiato letteralmente la vita come me e te. Continua così, mi è piaciuto molto 😉

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